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tecnopolo di Rimini

Tecnopolo di Rimini

Realizzazione delle infrastrutture per l’insediamento del Tecnopolo di Rimini

Già a partire dal 2008 la Regione Emilia-Romagna, in partenariato con Università ed Enti di ricerca operanti sul territorio, ha avviato l’attuale fase di realizzazione dei Tecnopoli coordinati in una Rete regionale per l’Alta Tecnologia, con lo scopo di estendere l’impegno verso la ricerca industriale nelle Università e negli Enti di ricerca e di radicare quindi in modo permanente all’interno delle Università e degli Enti la configurazione di strutture espressamente dedicate alla ricerca industriale con un impegno organizzato e specifico di risorse umane (nuovi giovani ricercatori e personale già strutturato) e di attrezzature scientifiche e tecniche. Strutture quindi con una sede propria, una chiara identità, autonomia scientifica, funzionale e organizzativa, continuità di impegno e riconoscibilità ed accessibilità per le imprese.
Un consistente programma di investimento per la creazione di 10 tecnopoli, frutto del progetto di riqualificazione di 160.000 mq che ospiteranno 46 laboratori di ricerca industriale e 7 centri per l’innovazione tecnologica, coinvolgendo diversi enti locali, 6 università, 4 enti di ricerca, associazioni di categoria. I servizi offerti saranno orientati verso la ricerca industriale, il trasferimento tecnologico, supporto alla creazione d’impresa, il tutto, frutto di un investimento pari a 230 milioni di Euro. Il Tecnopolo di Rimini fa parte di questo programma ed è stato realizzato riqualificando l’area di 1500 mq dell’ex Macello Comunale.

Stato dei Luoghi

L’area oggetto di intervento confina con l’attuale via D. Campana angolo via Toni e Via Nataloni nel Comune di Rimini. I fabbricati che costituivano l’ex-macello si trovavano in stato di forte degrado, senza alcuna forma di manutenzione ed i manufatti pativano infiltrazioni d’acqua piovana ed erosione ed erano spesso rifugio di senza dimora che vi abbandonavano ogni tipo di suppellettile. L’area esterna era stata ampiamente aggredita dalla vegetazione spontanea e resa difficilmente praticabile.

Progetto Generale

Le scelte progettuali, articolate ed agganciate secondo un sistema complesso alle esigenze urbanistico-edilizio, funzionali, strutturali ed impiantistiche e certamente non per ultime, connotative e di valorizzazione delle potenzialità-peculiarità storico-testimoniali, sono inestricabilmente intrecciate in modo pervasivo all’espressività di forme e materiali, conformi alle indicazioni del gruppo di lavoro, da cui è scaturita la project concept key di “corporeità”, così da permettere all’osservatore-fruitore di recuperare sensazioni e suggestioni che, se pur lontanamente, alludono alla precedente destinazione degli spazi (macello pubblico) sono associabili, secondo schemi mentali collettivi dinamici, alle nuove funzioni di ricerca e didattica con specifico riferimento alle discipline farmaceutiche, di scienze motorie ed ai temi connessi alla moda. In tal senso la proposta progettuale del Tecnopolo di Rimini si inserisce quale parte di un insieme organico nel più ampio contesto di insediamento universitario previsto per l’intero complesso edilizio dell’area ex-Macello.

Attuazione del progetto

La proposta progettuale approvata è stata attuata in due stralci: il primo stralcio funzionale per la realizzazione dei locali tecnici dove alloggiare gli apparati per l’allacciamento alla linea di teleriscaldamento ed il secondo stralcio funzionale
per la realizzazione delle infrastrutture.
La porzione interessata dalla prima fase dei lavori è stata quella prospiciente il lato meridionale dell’area: ex-casa del Custode, ed i due corpi laterali ad essa simmetrici, oltre alle “stalle” orientali da adibire a spazi tecnologici.
La precedente configurazione degli spazi non si prestava e non era sufficiente alle esigenze della ricerca, è stato pertanto necessario prevedere un ampliamento dei corpi laterali, verso l’interno della corte.
Per recuperare la perfetta simmetria dell’intero comparto edilizio è stato necessario in questo primo lotto la demolizione del piccolo padiglione dei laboratori realizzato sul lato orientale negli anni ’70 del novecento.
La realizzazione di padiglioni giustapposti simmetrici ha consentito la realizzazione di una esedra che protegge il lungo disimpegno vetrato di collegamento, che si sviluppa per la quasi totalità del lato meridionale, tale da mettere in comunicazione tutti i laboratori che sono stati ricavati dagli spazi dei corpi laterali originari. La ex-Casa del Custode sarà utilizzata dal personale addetto quale zona di accesso e smistamento principale e dagli uffici amministrativi e di rappresentanza.
Alle rispettive estremità sempre in padiglioni giustapposti, saranno realizzati gli spazi di servizio.
Il sistema degli accessi all’area è stato necessariamente rivisitato in quanto dagli attuali androni di accesso adiacenti alla Casa del Custode, saranno ricavati spazi utili alle attività di ricerca quali un laboratorio uffici e sala riunioni.
Il sistema dei percorsi sarà completato con i lavori previsti nel secondo stralcio funzionale (realizzazione del Campus Universitario).


Progetto Architettonico e Coordinatore Arch. Federico Foschi
Progetto Strutture Ing. Alberto Dellavalle
Aggiudicatrice Comune di Rimini
Località Rimini
Anno 2014 | 2016
Aggiudicatario Consorzio CME, Consorzio Artigiani Romagnolo CAR
Impresa Esecutrice Garc SpA
Competenze Opere Edili

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