Villa Unifamiliare in Classe Energetica A+
Stupirsi è la capacità di lasciarsi disorientare dalle cose semplici, questo è il segreto di questa struttura di inizio Novecento, che è stata completamente ripensata dall’architetto carpigiano Gian Luca Montanari. Villa Marri, questo è il nome della residenza, che con le sue linee attuali ed il suo candore ci appare come un cubo di luce, perfetto riassunto di forma e funzione.
La villa di proprietà della Famiglia Marri, è inserita in un contesto architettonico decisamente classico, regalando a viale Carducci un sapore metropolitano. L’architetto è riuscito con maestria a trasferire in questa abitazione, il fascino delle città europee, piene di contrasti e forme dalla forte personalità. Proprio queste scelte hanno fatto discutere la cittadinanza sul progetto, probabilmente per il segno che rompe decisamente la continuità dell’intorno. Per l’architetto il dibattito aperto intorno al suo progetto è costruttivo, consapevole che un’architettura, come una qualsiasi opera, non può mettere tutti d’accordo; soprattutto quando si tratta di innovazione.
Il contesto di Villa Marri è particolare, unico ed originale. È infatti l’unico lotto di viale Carducci racchiuso in una corte chiusa sui tre lati, completamente accerchiato da edifici alti, principalmente della prima metà del secolo scorso. Considerate le condizioni deteriorate della vecchia villa resa totalmente inagibile dal disastroso evento sismico del maggio 2012, si è optato per la demolizione e la successiva ricostruzione nella medesima sagoma planivolumetrica, come stabilito dalle norme.
I proprietari, a causa delle innumerevoli batterie di finestre prospicienti, desideravano tutelare al massimo la propria privacy senza però rinunciare ad ambienti pieni di luce naturale; una sfida che ha portato a riconsiderare volumi ed aperture. La villa appare come un cubo bianco, dove vuoti e pieni si rincorrono; un edificio introspettivo con grandi vetrate inserite nei punti strategici e lucernari in copertura dai quale ammirare il cielo, capaci di catturare la luce zenitale, la quale muta continuamente col trascorrere delle ore, creando all’interno giochi di luci e ombre sempre diversi e conferendo agli ambienti un’atmosfera unica e mutevole.
Nel progetto sono stati realizzati dei tagli verticali incassati che si affacciano sulle parti più interessanti del contesto. In questo modo alcuni angoli storici particolarmente suggestivi sono stati trasportati ed incorniciati all’interno della casa. Vi è un profondo rapporto tra la casa ed il tessuto urbano circostante. Una sorta di dialogo silenzioso. Rispettoso. Le geometrie sono semplici, equilibrate e funzionali. Inoltre la residenza è pressoché autosufficiente ed in classe energetica elevatissima. Villa Marri era chiamata la casa delle due magnolie per i due alberi che sono stati conservati come memoria e testimonianza storica.
Testo Valentina Pepe | Foto Vito Corvasce | Estratto della pubblicazione n.11 della rivista Progetti, Edizioni Quid.
Progetto MGGM Studio, Arch. Gian Luca Montanari
Collaboratori Maria Giulia Siena
Cliente Privato
Località Carpi (Modena)
Anno 2013 | 2015
Competenze General Contractor