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Garc SpA_B Corp_Carpi_Modena

Ceramica Sant’Agostino

L’intervento ha riguardato la demolizione selettiva di un MAV, magazzino automatico verticale. 

Un’infrastruttura adibita a magazzino intensivo per pallet di prodotto finito costituito da 12 scaffali auto portanti paralleli della lunghezza di mt 134 e altezza mt 25 aventi una capacità totale di 25.704 posti pallet con immissione e prelievo automatizzato attraverso 6 linee di macchine traslo elevatrici automatiche.
Struttura in acciaio autoportante per pallet, tamponamenti laterali e di copertura, carichi esterni, dotata di impianto di spegnimento automatico per gli incendi. Fondazione costituita da platea in cemento armato su pali.
Dimensioni in pianta mt 134 x 25, ed altezza di mt 25.

La struttura è collassata durante l’evento sismico del 20 Maggio 2012, comprendendo le macchine trasloelevatrici.
In questo caso, sono state le masse di materiale stoccate al suo interno a provocare il crollo dell’edificio, evento straordinario non contemplato dalle normative vigenti all’epoca della sua costruzione (2002).
Una porzione di struttura di testata per una lunghezza di mt. 20 circa non è interamente collassata ma è risultata gravemente compromessa, inaccessibile ed inagibile per effetto di svergolamento flesso torsionale dei montanti di struttura.

È stata necessaria la demolizione totale della infrastruttura completamente compromessa da un punto di vista statico, con separazione e conferimento dei materiali di risulta.

In questo intervento hanno operato in sinergia alcune divisioni.

Le Divisioni Servizi per l’Ambiente e Servizi per l’Edilizia di Garc, con la supervisione del progettista dell’opera, del Direttore dei Lavori e del Coordinatore della Sicurezza nominati dal committente, hanno eseguito un’indagine preventiva dell’edificio mirata ad identificare e quantificarne i componenti; allo scopo di avere un supporto alle decisioni circa le procedure di demolizione.

Successivamente è stato redatto il progetto di demolizione e le corrispondenti voci di capitolato, comprendente:

Tecnologie, attrezzature e maestranze, durata, tempi e costi della demolizione
Corretta rimozione e smaltimento, dei materiali e componenti pericolosi eventualmente presenti nell’edificio
Frazioni omogenee ottenibili e le modalità di riciclo
Elenco dei componenti riusabili e modalità di valorizzazione
Elenco rifiuti riciclabili e separazione delle frazioni omogenee individuate
Elenco rifiuti destinati allo smaltimento con incarichi ai trasportatori e ai recuperatori
Modalità di deposito dei rifiuti prodotti e dei materiali e componenti riutilizzabili
Dettagli su organizzazione del cantiere, aree di stoccaggio, attrezzature di selezione
Verifica dell’esecuzione della demolizione con le modalità e le procedure prescritte

Demolizione

La struttura portante gravemente compromessa ed instabile e la presenza di pallets carichi di prodotto ceramico finito nella parte dell’edificio non interamente collassato hanno, per ragioni di sicurezza portato a fissare la distanza operativa minima a 30 mt, impedendo di procedere con la demolizione utilizzando esclusivamente macchine da terra.

Nella prima fase di demolizione, la soluzione adottata ha visto l’utilizzo di un robot Husqvarna™ radiocomandato dotato di una cesoia Mantovanibenne™ SH Eagle II con una forza di serraggio di 120 ton ed alimentato da un gruppo elettrogeno, il tutto imbragato su una piattaforma costruita su misura ed issato ad oltre 25 metri di altezza da un’autogru da 220 ton.
L’operatore, su una seconda piattaforma aerea PLE posta a distanza di sicurezza dal punto dove si svolgeva la demolizione, ha potuto comandare il robot ed eseguire l’intervento grazie a un telecomando a joystick ed ad un sistema di telecamere.

Una volta demolita la parte superiore del magazzino, il resto della struttura è stato smantellato da terra.

Gestione Rifiuti

Le frazioni risultanti sono state identificate, classificate e gestite in 2 classi CER; sulla base della loro composizione e provenienza:

Rifiuti inerti provenienti dalla demolizione dell’edificio
Provenendo da attività di demolizione e trattandosi di cemento e calcestruzzo, sono stati identificati come rifiuti speciali non pericolosi con codice CER 170107 “miscugli o scorie di cemento, mattoni, mattonelle e ceramiche, diversi da 17 01 06”. Sono stati macinati da Garc in sito (quindi recuperati e trasformati in riciclato da utilizzare come sottofondo stradale) previa regolare comunicazione alla Provincia competente, tramite proprio impianto mobile di frantumazione.
Totale trattato 14.880 ton.

Rifiuti costituiti da ceramica, confezionata e pronta per la vendita, che si trovava all’interno del magazzino automatico
Trattandosi di piastrelle e ceramiche frammiste a plastica, cartone e ferro, sono state codificate come rifiuti speciali non pericolosi con codice CER 170904 “rifiuti misti dell’attività di costruzione e demolizione diversi da 17 09 01/02/03”, grazie anche al supporto di analisi attestanti la non pericolosità; eseguite dal produttore come prevede la normativa in caso di codici CER “a specchio”.
Tecnici ed operatori specializzati di Garc hanno eseguito la cernita dei rifiuti prodotti, supervisionando anche le varie fasi di carico dei mezzi incaricati del trasporto, per individuare la presenza di eventuali rifiuti pericolosi presenti all’interno del cumulo; gestendoli prontamente ed a norma di legge grazie alle autorizzazioni in possesso.

Quantità complessiva avviata al recupero: 3.500 ton, tutte destinate ad impianti emiliani (Re e Pc) di trattamento diretto, che hanno provveduto alla selezione, macinazione e trasformazione in materia prima secondaria.

Da notare che, in entrambi i casi, la notevole mole di rifiuti è stata avviata al recupero diretto senza passaggi intermedi in impianti di stoccaggio.


Progetto Ing. Martino Nicolini | Studio Arkiten
Cliente Ceramica Sant’Agostino SpA
Località Sant’Agostino (Ferrara)
Anno 2013
Competenze General Contractor

Infobox

Nel settore edilizio, il recupero della massima quantità e con la migliore qualità possibile di rifiuti dipende dall’adozione di prassi di demolizione di tipo selettivo, che consentano la separazione dei materiali di risulta in frazioni omogenee, al fine di favorirne la valorizzazione in termini di recupero e di ridurre le quantità da smaltire in discarica.
L’efficacia della demolizione selettiva aumenta quando le attività di disassemblaggio vengono opportunamente programmate per modalità di esecuzione e sequenza. Per tale ragione la demolizione deve essere supportata da un’attenta progettazione, capace di organizzare le molteplici fasi di lavoro attraverso precise indicazioni sulle tecnologie, sulla sequenza e sulle modalità del disassemblaggio.

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