[/twocl][tencl]Il Rapporto Annuale sull’Efficienza Energetica è stato curato dall’Unità Tecnica Efficienza Energetica dell’ENEA sulla base delle informazioni e dei dati disponibili al 31 dicembre 2012. Il terzo Rapporto, relativo all’evoluzione intercorsa nel 2012, restituisce l’immagine di un Paese che ha ben recepito gli indirizzi definiti dall’Unione Europea in tema di efficienza energetica, definendo efficaci strumenti che gli consentono di essere in linea con gli obiettivi quantitativi definiti nel Piano d’Azione nazionale per la Efficienza Energetica del 2011 e di guardare con fiducia all’ambizioso traguardo di riduzione dei consumi energetici posto dalla Strategia Energetica Nazionale al 2020.
I risparmi energetici complessivi conseguiti al 2012 grazie agli interventi previsti dal Piano d’Azione ammontano a oltre 73.000 GWh/anno, quasi il 30% in più rispetto al 2011. La fotografia che emerge è quella di un’Italia che nel 2012 ha migliorato l’indice di efficienza energetica per l’intera economia di circa 1 punto percentuale rispetto all’anno precedente. I vari settori hanno contribuito in modo diverso al raggiungimento di questo risultato: negli ultimi anni, infatti, il residenziale e l’industria hanno mostrato significativi miglioramenti, mentre il settore trasporti ha avuto un andamento altalenante caratterizzato soltanto da una modesta variazione complessiva.
Si conferma inoltre il buon posizionamento dell’Italia nel contesto europeo in termini di intensità energetica, con una performance di -19% rispetto alla media UE27 e di -14,3% rispetto alle media dell’Eurozona (riferimento al 2011, ultimo anno di disponibilità di dati). Rispetto ad altri paesi europei con simile sviluppo industriale, l’intensità energetica primaria dell’Italia risulta inferiore del 6,3% rispetto a quella della Germania e del 18,2% rispetto a quella della Francia, ma superiore rispetto a quella del Regno Unito (+14,6%).
Tali risultati non possono prescindere dal fatto che la costruzione e l’attuazione di politiche energetiche sostenibili necessitino di un’ampia comprensione e condivisione da parte di tutti gli attori coinvolti, anche al fine di generare cambiamenti comportamentali nell’uso dell’energia. In quest’ottica, il Rapporto ha aperto uno spazio di dialogo e di confronto con i principali stakeholders: un gruppo di lavoro composto da oltre 80 esperti chiamato a valutare l’evoluzione avvenuta in questi anni e a comprendere come andranno costruite le politiche energetiche del nostro futuro. Ciò rappresenta un passo di quell’indispensabile azione di sensibilizzazione sui temi del risparmio e dell’efficienza energetica attraverso la quale programmare percorsi informativi ed educativi mirati.
È infatti questa la chiave per raggiungere ulteriori e più ambiziosi risultati: soltanto una domanda sempre più consapevole e competente potrà essere in grado di stimolare un’offerta sempre più innovativa.