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Rapporto GreenItaly 2018: imprese sempre più “verdi”

Negli ultimi 5 anni un quarto delle imprese italiane ha puntato sulla Green Economy aumentando la competitività e creando nuovi posti di lavoro.

I dati riportati dal Rapporto GreenItaly 2018, giunto alla sua nona edizione e realizzato dalla Fondazione Symbola e Unioncamere, in collaborazione con il Conai e Novamont, dipingono uno scenario molto positivo con più di 345 mila imprese italiane che tra il 2014 e il 2017 hanno investito in prodotti e tecnologie green per ridurre l’impatto ambientale, risparmiare energia e contenere le emissioni di CO2.
Le imprese che investono green diventano più competitive, ha detto Ermete Realacci Presidente della Fondazione Symbola, il nostro Paese ha riscoperto antiche tradizioni, quella del riciclo e dell’uso efficiente delle risorse, e ha riscoperto un modello produttivo che grazie all’innovazione, alla ricerca e alla tecnologia ne rafforza l’identità e ne enfatizza i punti di forza. Un modello produttivo e sociale che offre al Paese la possibilità di avere un rilevante ruolo internazionale: già oggi l’Italia è una superpotenza nell’economia circolare.

Grazie alla via green dell’economia nazionale sono nati circa 3 milioni di nuovi posti di lavoro basati sulle competenze verdi degli occupati. Questo trend è destinato a crescere, come sottolinea un’indagine di Unioncamere che prevede una domanda di lavori verdi pari a quasi 500 mila contratti attivati: si tratta soprattutto di ingegneri energetici, agricoltori biologici, esperti di acquisti verdi, tecnici meccatronici, installatori di impianti termici a basso impatto.
Il settore maggiormente in espansione è quella della progettazione e della ricerca e sviluppo nel campo della sostenibilità ambientale, dove oltre il 63% dei nuovi contratti saranno green.

L’impegno delle imprese italiane nell’ambito dell’economia circolare ha portato il nostro Paese a diventare uno dei leader europei delle performance ambientali.
Eurostat ci dice che l’Italia, con 307 tonnellate di materia prima per ogni milione di euro prodotto dalle imprese, è più efficiente della media europea (455 tonnellate), e si colloca al terzo posto tra i ventotto Paesi, dietro solo al Regno Unito (236 tonnellate ) e al Lussemburgo (283) e davanti a Francia (326), Spagna (360) e Germania (408).

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